I look delle grandi dive
Chi non la ricorda mentre pronuncia la battuta emblematica “Se non mi riconoscerai, ricordati che sarò la ragazza più sofisticata di tutta la stazione”? Il film è “Sabrina” e l’attrice che usa queste parole è l’icona Audrey Hepburn. E’ specchio della sua epoca, ma è anche controcorrente per il suo essere volutamente sempre un po’ sottotono, scelta che diviene la chiave della sua eleganza. Camminava su raffinate ballerine, mentre le colleghe erano inerpicate su tacchi altissimi. I tubini neri, semplici e delineati suggellavano ed esaltavano la sua figura esile. Il trucco puntava tutto sull’aspetto fragile, sull’armoniosità dei lineamenti. Sopracciglia folte ad ala di gabbiano, labbra disegnate e tocchi colorati a scolpire le guance.
La figura di Rita Hayworth, invece, era molto più morbida. In “Gilda” mostrava una sensualità calda indossando abiti che enfatizzavano le sue forme generose. Il punto vita sempre segnato, le spalle nude, le scollature generose. Una femminilità prorompente ed estremamente consapevole.
Greta Garbo evocava ambiguità e mistero. Passava con leggiadria da vestiti da sera a pantaloni dal taglio maschile, giacche e cravatte. Uno stile indubbiamente androgino, una bellezza algida e lontana. La ragazza di Stoccolma ha interpretato e dettato la moda attraverso i suoi film. Indossava basco nero e scarpe stringate con una tale regalità da meritare il soprannome di “La divina”. Il make-up sottolineava il suo sguardo magnetico ed enigmatico, un precisissimo tratto di eye-liner e le sopracciglia sottili e disegnate. Poi le labbra perfette colorate solo al centro per sembrare ancora più imbronciate.
Il cinema è riuscito nel corso della sua storia a celebrare la femminilità in tutte le sue declinazioni e sfaccettature, perché, quindi, non ispirarsi alle grandi dive del passato anche nel presente?