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Cruelty-Free | Cos’è cambiato in Cina sulla sperimentazione animale.

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La sperimentazione animale da parte dell’industria cosmetica è un argomento di cui, fortunatamente, in Europa non si parla più dal 2013. Anno in cui è stato definitivamente vietato.

Una legge rivoluzionaria, che ci ha permesso di migliorarci come settore e come società. Per questo ci rende felici la notizia che anche la Cina ha mosso un primo piccolo passo (che speriamo non sia l’unico) verso una cosmetica cruelty-free Di che si tratta? Facciamo un po’ di chiarezza.

Cos’è cambiato?

Dal 1° maggio del 2021 non sarà più obbligatorio testare sugli animali i cosmetici generici importati verso la Cina. 

Dal 2012, infatti, questi test erano obbligatori per tutti i cosmetici venduti in Cina all’interno di negozi fisici. Per questo molte aziende hanno rinunciato a vendere nel mercato cinese o l’hanno fatto esclusivamente online (per gli e-commerce non è necessaria nessuna sperimentazione animale).

Il nuovo regolamento riguarda solo i cosmetici generici, per i quali sarà possibile ottenere l’esenzione dai test sugli animali, presentando un documento che attesti la conformità alle Good Manufacturing Practice (GMP) e una valutazione del rischio che garantisca la sicurezza del cosmetico, di cui le autorità cinesi non hanno ancora fornito dettagli.

Purtroppo, l’esenzione dalla sperimentazione animale non è ancora valida per le seguenti tipologie di prodotti:

– Cosmetici per neonati e bambini;

– Cosmetici che contengono nuovi ingredienti non presenti nell’Inventory of Existing Cosmetic Ingredients in China (IECIC);

– Cosmetici di cui la persona responsabile, il proprietario del marchio o il fabbricante sono stati identificati per un’ispezione mirata.

È lecito sperare che, grazie al cambio di rotta del Governo cinese e alle pressioni dei gruppi animalisti, in un immediato futuro la situazione possa cambiare anche per questi prodotti, momentaneamente esclusi dalla normativa.

Il lavoro da fare è ancora tanto, ma la direzione intrapresa dalla Cina è quella giusta. Si tratta di modifiche che, seppur marginali, rappresentano una svolta storica, capace di facilitare l’accesso di tante aziende cruelty-free nel mercato cinese. Da parte nostra, per quel che conta, speriamo che presto non avremo più bisogno di parlare di sperimentazione animale in cosmetica. Una pratica anacronistica e assolutamente non necessaria.

PuraVida Bio adotta da sempre una politica etica e sostenibile, che mette al primo posto la tutela dell’ambiente, dei lavoratori e delle materie prime utilizzate, valorizzandole con processi di biotrasformazione che garantiscono l’efficacia di ogni cosmetico. 

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