Eugenia Palumberi, la mente creativa dietro il marchio PuraVida Bio, si è aggiudicata il premio “Donne e terre in movimento verso il mondo”, un riconoscimento importante che seleziona le figure e i progetti più brillanti dell’imprenditoria al femminile in Emilia Romagna. Noi di Purablog abbiamo raccolto le sue impressioni.
Sei stata insignita di un riconoscimento importante, credi che questo premio contenga un messaggio?
Hanno premiato la capacità di guardare oltre l’orizzonte e spingersi in mercati sconosciuti sicuri della qualità del nostro prodotto. E soprattutto hanno premiato le imprese femminili che hanno spiegato le vele e affrontato l’oceano. Questo per noi donne è un grande riconoscimento, perché se le imprese femminili in Italia stanno aumentando sempre di più, nel mondo per le donne è ancora più difficile. Parlo dei paesi arabi oppure anche solo di alcuni paesi dell’est Europa. Trattare con delle donne per loro è ancora molto difficile.
A tutte le altre donne imprenditrici, ma anche mamme, professioniste, casalinghe, dipendenti che lottano ogni giorno per fare la differenza cosa diresti?
Dico che per farci spazio nel mondo degli uomini non dobbiamo necessariamente agire o pensare come loro. Abbiamo capacità innate che ci permettono di muoverci su un livello diverso da quello maschile, una sensibilità che non è fragilità e che ritengo positiva anche nel mondo del lavoro. Le nostre differenze sono la nostra forza.
Credi che un premio del genere sia significativo? O si dovrebbe fare di più?
Il premio è stato anche accompagnato da una simbolica cifra in denaro che non guasta in questo momento. Potrebbero sicuramente fare di più,
Conoscevi le altre donne che hanno ricevuto lo stesso riconoscimento?
E’ stato un piacere conoscerle. La selezione è ricaduta su 5 aziende che lavorano per una green economy, anche questo è molto “donna”. Cercare di fare qualcosa per migliorare il nostro pianeta e renderlo più vivibile per i nostri figli.
Quesito mai banale: te l’aspettavi?
No, avevo inviato il progetto del Puravida bio l’ultimo giorno utile per il concorso.
Mi hanno telefonato per rassicurarsi che fossi presente nella giornata della premiazione e solo a fine telefonata mi sono resa conto che ero tra le vincitrici.
Perchè credi che PuraVida Bio abbia fatto la differenza?
Questo lo dovremmo chiedere a loro, ma mi hanno detto che il nostro progetto è piaciuto molto oltre che per la passione, per la cura che abbiamo dedicato ai dettagli creando una linea di eco-biocosmesi a 360°, dalle materie prime selezionate ai processi di produzione e packaging.
Cos’hai in mente per il futuro?
Migliorare sempre di più efficacia e sostenibilità, mi piacerebbe avvicinare a questo modo di pensare più donne possibile, renderle consapevoli che un cosmetico che applichiamo sulla pelle non è un abito, ma qualcosa che entra in contatto con uno degli organi più estesi del nostro organismo, deputato alla sua difesa.
Perché nel mondo del lavoro dovrebbe esserci più spazio per le donne? Recentemente è stata bocciata una proposta che implementava le quote rosa…
Idealmente penso che sia la persona ad avere il valore, a prescindere dal sesso a cui appartiene. E’ però vero che per noi donne è ancora tutto molto più difficile, le lobby maschili ci sono, eccome, e decidono ancora loro chi fare entrare, siano essi uomini o donne. Prima dobbiamo scardinare questo costume, poi le donne sapranno farsi spazio da sé.